La mora in:"quanto può dolere una vescica..."









Tempo di vesciche,tanto presenti nella mia vita da avere voglia di battezzarle con nomi simpatici e familiari.
La vescica segna da sempre il passaggio delle stagioni sulla pelle,e le taglienti stringhe dei tanto fashion sandali estivi,creano un dolore tanto piccolo e tanto atroce da essere paragonato solo all'auto-morso della guancia interna,al mignolo picchiato sullo spigolo ligneo del letto,alla ceretta sul morbido perineo(non è un monte greco!)e così via,così discorrendo.
Dolcissimo week end a Lavinio con bouganville,zanzare,candele alla citronella,cene con melone in giardino,sabbia fra le natiche abbronzate,doccia libera a qualunque ora,biciclette con campanellini fra i vicoli dei villini con barbecue.Senso di famiglia così profondo da commuoverti e fiducia a palate,nonostante tutto.
Insomma l'Estate in un colpo solo.
E come non citare le lenzuola fresche in penombra nella pausa post prandiale,con i capelli umidi di mare e la profumazione del solare,ancora dolcemente presente sulla pelle,i libri da afferrare dal comodino, con un pigro balzo del braccio ed una bevanda fresca,zuccherosa vicino alla sdraio,od una frutta polposa,mangiata ancora con il copricostume addosso.
Eh si,è proprio la stagione dell'amore che viene e va,i desideri non invecchiano,quasi mai,con l'età,ricordatelo mozzarella.
Ho ritrovato la pace e perso il cellulare.
Grandi baci assolati.
Sorella di nuovo maggiore(si fa per dire...)

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