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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Una favola di Natale ricevuta in regalo

Favola natalizia tradizionale Lappone (surrealista o più verosimilmente con grossolani errori di traduzione) Era la vigilia di Natale. Lui si presentò così come se ne era andato, all’improvviso. Lei posò in grembo l’incudine che stava ricamando e lo guardò. Lui pensò che lei non era mai stata così bella. Lei si disse che lui le piaceva come le era piaciuto fin dal primo giorno. Per nulla. Lui sentì arrivargli addosso tutta la loro storia, come un branco di lupi al galoppo che raggiunge e travolge una bicicletta al formaggio. Lei vide che dopo tutto questo tempo lui aveva ancora tutti i suoi arti. Quattro. Quanti pomeriggi uggiosi aveva passato a contarglieli. Quegli arti. Dopo tutto questo tempo. Qui, ora. Li ricontò per essere sicura di non sognare. Lei se lo trovò in piedi a meno di un passo dalle sue ginocchia. Si alzò in piedi e l’incudine cadde. I metatarsi di lui furono in un attimo solo un lontano ricordo. Sul viso di lui solo per un istante apparve una imp

Quasi Natale un nodo e la tredisema

Sarebbe dovuto partire con il pullman all'alba, un viaggio lungo, con delle luci da vedere vicino al mare, ed un ritorno in orario quasi notturno, lei era agitata, nel suo silenzio, senza verbalizzarlo a nessuno, ma era agitata. Quella era la sua prima partenza da ragazzo invece che da bambino, era questo forse il motivo di tanta ansia?oppure era il lento, inevitabile e sano distacco che una crescita crea fra madre e figlio, un distacco dei corpi, la riduzione della vicinanza delle mani, le coccole ed i baci che diventano meno fluidi, meno spontanei, più impacciati? Cosa le annodava lo stomaco in quel lungo venerdì con tre gradi ed un cielo pulito come un vetro lavato? Si sentiva in allerta, rapida e confusa nei movimenti e nella gestione di quella giornata nella quale, tendenzialmente mascherava solamente l'attesa. Stava attendendo, ogni momento trascorso era un pezzo di attesa che diminuiva di ore ed aumentava di intensità. Lo aveva lasciato andare, sapeva che non aveva

Pacchetto medie

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Nel pacchetto "figlio alle scuole medie" ho trovato: -un linguaggio assurdo fatto di frasi ripetute tipo "eh, volevi, guarda che faccia" -baci più rapidi -risposte piccate -linguaggio tecnologico da video game oscuri -scatti d'ira -eliminazione inaspettata dei pantaloni del pigiama, associata a presenza unica di boxer -sistemazione mattutina dei capelli ribelli, mai avvenuta prima -richiesta di acquisto pantaloni stretti sotto e felpa nera con cappuccio -sarcasmo -ironia cinica -ritiro libretto verde per le giustificazioni -estenuante attesa per parlare con i professori che non ricordano bene chi sia il suddetto ragazzino: "per favore mi descriva com'è fatto" -due insufficienze brucianti -una festa-battaglia-spara colori -nessuna recita di Natale da piangersi tutto il rimmel che mi porto appresso -critiche ai miei panini imbottiti con tanto amore e fantasia (sempre questo crudo di San Daniele, questo cotto i.g.p, questa insalata m

Differenze-multipla parte

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La notte precedente lei dorme poco, si sveglia spesso, resta con gli occhi aperti nel buio denso. A lei piace dormire completamente immersa nell'oscurità, tranne che per piccole fessure di luce di luna, ricavata fra le stecche delle serrande. Nell'agitazione di un sonno che non arriva, immagina come si vestirà, abbina le calze all'intimo, ripercorre i gesti con i quali si truccherà gli occhi, anticipa i movimenti che farà per indossare gli stivali ed il cappotto, ipotizza gli argomenti della lezione, gli appunti che prenderà, saranno certamente pochi e scritti disordinatamente, lei preferisce ascoltare. Nella notte precedente lei quasi sente scorrere fra le dita, la matita che infilerà ad un certo punto fra i capelli, riesce persino a vedere lui che punta gli occhi sulla sua nuca scoperta, così tenera e calda, da infilarci dentro una carezza. La notte le sembra lunghissima anche ora, mentre sdraiata bocconi, cambia completamente l'abbigliamento che aveva deciso f