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Visualizzazione dei post da dicembre, 2021

Tappeto di foglie e passi

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    Gli odori mutano, mancano angoli di calore e profumo, li cerchi nella testa, nel ricordo, nello spazio di un semaforo. Sottrazione di carne e mani, di strette e lacci. Assenza e freddo con vento fra i capelli e miele inspiegabile sul viso. Vedere appena arrivata, la forma più rassicurante per me, in un cielo zuppo di pioggia gelida. Ho fame, ho sete, ho freddo, sono solo un animaletto selvatico piegato a vivere in una città ostile e priva. Gesti che ritornano come frustate nella mente, la flessione esatta dei polsi, una posizione, un ascolto attento con la testa reclinata. Tanta pressione da innumerevoli direzioni, un'agitazione che trema nelle gambe, i libri lasciati, le musiche ascoltate a forma di terapia, tante volte quanto serve, come tampone sul sangue che fuoriesce a fiotti. Il passo sulle foglie che a tappeto coprono la mia strada, la sospensione che mi immobilizza sul ciglio di un precipizio e non volo e non cado e non gli volto le spalle. Resto. I figli non sono più i