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Visualizzazione dei post da gennaio, 2023

I giocolieri

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  Amare è un'arte da pazzi, un fenomeno da giocolieri. Amare è funambolismo sopra ai giorni. Continuare ad amare qualcuno è un'allucinazione liquida che scivola dentro sogni e movimenti nascosti. Svegliarsi basculando per un ricordo che ci ha agganciato un fianco, arpionandoci ad una nuova mattina. Sdraiati appesi e solitari come tronchi di legno trascinati dalla corrente del fiume, aggrovigliati come capelli, appigliati alla pelle, al respiro, zitti dopo tanto parlare. Due stanno così, ritrovandosi in un laccio elastico a boomerang, restano. Due se ne vanno, si allontanano, tacciono per mantenersi inchiodati al desiderio. La febbre del Covid bagna i seni, la pancia, il collo nel buio insonne ed agitato, di notte lavo mattine per detergerle fresche. Rinnoverei il mio corpo con il passaggio della tua pezza fresca di baci e carezze sui capelli, quando a ciocche e ciocche li batti sul cuscino e sulla tua clavicola. L'odore di te cercherei negli spazi di guarigione anelata, neg

Dispersa

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  Nuclei di dolore mangiano passi e sogni. Agitati giorni di grasso caldo e nessuna corsa leggera. Le mura di questa casa a chiudere tutto, i miei piedi fra le mani, un'altra fotografia lunghissima dentro al tubo freddo con un camice di carta, ne sono uscite immagini di schiena piegata e braccia deboli. I seni sono tondi, pesano di assenza e ricordi, le mattine lunghe che brucio come sigarette che non ho mai fumato. Mi avvicino a voi figli in mezzo a lampi di immagini di come eravate, dei movimenti che facevate addosso a me, delle vostre voci cosi mutate da non assomigliarvi, allungo le mani per ritrovarvi ma non ci siete, diventate ogni giorno una cosa diversa dai miei figli, dai bambini che sul tappeto parlavano e rotolavano di facile linguaggio, di parole nostre, di abbracci e progetti piccolissimi, stupefacenti. Una nostalgia lacerante, un senso di vuoto tremendo, vi vengo a cercare e torno indietro senza. Vi sogno avvinghiati al mio latte, appesi ai mei occhi, un tutt'uno