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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Bambina

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Pioggia e tuoni di un'estate mai arrivata, i vetri tremano, ho freddo, mi piace coprirmi. Mi piacciono i calzini nuovi, l'odore delle mercerie, quando mi passi le mani fra i capelli lasciando tracce e solchi come un aratro nella terra da seminare. Mi piace l'autunno delle estati pazze, un'idea di torta con lo zucchero a velo e le mele affettate sottili, ho preso lo shampoo che usavo quando eravate tanto piccoli, potete usarlo ancora in fondo. Lei piange e trema, vuole starmi sempre addosso, guaisce se mi allontano, dorme accanto a me, viene a svegliarmi di notte per leccarmi un nuovo bisogno sul dorso della mano. Forse vuole dei cuccioli. Forse vuole che quel latte possa nutrire figli. Il fuoco acceso tutte le sere che starò lì con voi, comprare un sacco di legna e delle ciambelline al vino rosso. Respirare quel lago fermo, salire fino in cima alla montagna e guardare, semplicemente guardare. Cadere con una caviglia piegata dentro ad un'orma di fango e zo

D'estate

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Ho tenuto fra i denti un fiore di campo, apparteneva alla montagna, sapeva di terra e forza. Non voleva cedere al mio morso, chissà quanto vento e quanta pioggia lo avevano cresciuto. L'aria fresca era così sfacciata che pareva uno schiaffo in pieno viso, pizzicava sulla pelle e mi respirava sulle guance. Quel freddo mi piaceva, lo lasciavo addosso fino a che non lo sopportavo più ed i capezzoli erano turgidi e la pelle percorsa dai brividi. Solo allora uscivo dall'ombra del bosco per tuffarmi nella vallata piena di sole d'agosto, mi raggomitolavo sull'erba, sfilavo la maglietta,liberavo i seni, aprivo i pantaloni, il sole mi prendeva tutta, si rintanava nell'ombelico, arroventava il collo, scaldava il petto che è più magro e tutte le ossa intorno allo sterno parevano accendersi. Sulla pancia stava il calore dell'estate e lo lasciavo indugiare come fosse un piccolo lago di luce, fermo e stagnante. Il calore diventava un involucro bollente, scottava sull