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Visualizzazione dei post da maggio, 2022

Con quei piedi

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  Mi sentivo morire, lentamente, senza drammi, senza agitazione, sentivo solamente il mio corpo allontanarsi dal mondo, quello che mi avevano insegnato a chiamare realtà, smetteva di appartenermi ed io ne sgusciavo fuori. Mi pareva di morire come si nasce:scivolando fuori. Le mani ed i piedi ghiacciati, rivoli di sudore sotto i seni caldi, la pancia bagnata, adesa alla maglietta scelta poco prima senza alcuna cura, la maglietta era anzi stata messa addosso e basta dalle mie braccia tremanti come succedeva la mattina ormai. Restavo ferma, respiravo malamente, il mondo girava e correva accanto a me, sentivo i suoni della quotidianità in una parte recondita delle mie orecchie, una specie di eco che non mi riguardava, avvertivo quei suoni un pò come succede quando ci si addormenta in spiaggia, in mezzo a tutti, fragore delle onde compreso. Il rombo dei motori, il chicchiericcio del mercato, il borbottio dei passanti nei loro cellulari, tutto mi arrivava senza giungermi davvero. Restavo fer

Voti

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  Sala colloqui, interno scuola media, professoressa di Filippo,  mi avvicino: "finalmente conosco la mamma di Filippo la famosa Silvia!" "buongiorno professoressa addirittura famosa?" "si si, suo figlio parla spesso di lei chiamandola Silvia, ieri proprio mi ha detto:domani conoscerai Silvia, è forte Silvia prof, ti piacerà" "sul serio? Che tipo assurdo questo figlio mio" "volevo dirle innanzitutto che suo figlio è UNA PERSONA che mi ha dato tantissimo, proprio dato nel vero senso della parola, un insegnante da e prende, e lui è stato molto generoso in questo scambio con me, è intelligente, attento. Filippo è molto divertente, fa spesso scoppiare sia la classe che i professori, a ridere fragorosamente, ma lo fa in maniera divergente, con un umorismo non comune, ha un livello di autostima pari a zero e non capisco perché, è discontinuo nello studio ma si prende ogni singola responsabilità quando è il momento, non ha mai fatto la spia, non h

Prima

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  Ho da sempre un'irrefrenabile tendenza a cominciare cose e a non portarle a termine perché tutto, ad un certo punto, mi appare totalmente inutile:la dieta, uno sport totalizzante, una raccolta, un'abitudine, vivo di emozioni profonde, vivo d'improvvisazione. Ho tutti i chakra spostati ed intasati, non ho mai trovato la pace interiore, ho dei sogni appallottolati e chiusi dentro qualche cassetto insieme ai calzini spaiati. La scelta oggettuale non è mai stata il mio forte, provo troppo dolore sempre, fatico a riconoscere l'autorità, non mi piace per niente obbedire, specialmente ai cretini, specialmente a quelli che ci tengono tanto ad essere obbediti. Ho il corpo gonfio di rabbia, delusione e grasso. Invecchio e mi piego ogni minuto di più, cammino nella perenne sensazione di perdere i sensi, di sudare, di avere il cuore fuori ritmo, il respiro mozzato, delle lame conficcate in testa e nella carne. Tutto quello che chiedevo alla vita è sempre e solo stato amore, legat