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Visualizzazione dei post da aprile, 2023

Domenica

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  La domenica mattina fa promesse che sa di non poter mantenere ed io, in fondo, ogni volta ci credo. Nel pomeriggio capisco che il tempo sta mangiando le possibilità e mi muovo scomposta. Verso sera sento il fiato strozzarsi intorno al collo e non trovo pace immobilizzandomi. Capita che faccia buio, che si accendano le luci elettriche, che si tirino fuori gli avanzi, che si metta nella borsa del lavoro una cosa che potrebbe servirci, e così è già lunedì, in quel gesto c'è tutta la fine di un giorno di festa, c'è la promessa puttana, che va a trovare tutti e non resta con nessuno. In quel gesto dedicato a domani è finito oggi, quel movimento è già ricominciare sospendendo le speranze, appendendo la promessa dietro una porta, è lasciar penzolare l'attesa dentro al vortice di un gorgo ripetuto, del quale conosci odori ed ombre, un gorgo di spazi angusti che ormai è la tua esistenza, la tua familiarità indossata come fai con i collant: con sempre troppo sforzo e troppa scomodi