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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Un cartoccio di fusaie

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Che darei stamattina, proprio adesso, per un cartoccio di fusaie con il sale sopra, per mangiarle facendole sgusciare direttamente sulla lingua e gettarne la buccia. Che darei per prendermi questo sole addosso, e stare sotto al cielo pulito di ora senza più dolore, senza brividi e chiodi, senza fitte e paure. Che darei per un pezzo di villa Borghese con i suoi cespugli e l'alloro ed i venditori di castagne, che darei per avere la vista di Roma dopo i passi sulla ghiaia. Non so cosa farei per averti accanto ed infilarmi ancora dentro al tuo cappotto. Ti entro nel cappotto se mi stai vicino. Che darei per fregarmene e sentirmi libera, poter disdire le risonanze, annullare le visite, cancellare gli altri accertamenti, gettare le medicine, veder finire il sangue e camminare fluida nei miei passi svincolati dal peso, affrancati dal dolore. Che darei per ridere senza pensieri pesanti e donarmi alla leggerezza con le braccia spalancate, provare a lanciare una pallina da ping pong

Magnetoterapia ed altre speranze

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Sono più di due mesi che mi sottopongo alla magnetoterapia nella speranza che possa darmi almeno un poco di sollievo da questa odiosa e testarda nevralgia di Arnold con compromissione del nervo trigemino (la quale si manifesta con vivaci ed imprevedibili scosse stile "frustate" sul viso in zona occhio-zigomo-mandibola-collo, che mi fanno trasalire notte e giorno). All'inizio del trattamento, ancora mossa dalla cieca speranza, selezionavo il programma:"cervicalgia", poi, mentre la disperazione avanzava e si accumulavano giorni  e giorni senza migloramenti, ho tentato con il tasto:"distorsioni",  dopo ancora con "epicondilite acuta", lentamente con: "fratture gravi", e negli ultimi giorni: "osteoporosi", "convulsioni e rantoli", "tutte le precedenti"... Stasera pensavo di provare con:"rigor mortis". Vi tengo aggiornati. 

Anche se non fossi mia madre

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Una delle cose più belle che faccio ed amo fare con i miei figli tutte le sere od almeno quasi tutte, è parlare. Parliamo per ore sul lettone dopo cena, questa attività la chiamiamo "quattro chiacchiere" . Durante queste quattro chiacchiere ci siamo detti e ci diciamo di tutto, gli argomenti vanno dalla scuola, agli incontri, dal Natale, alla morte, dai libri, alle difficoltà, dalle paure, ai sogni, dalla musica. ai litigi In una di queste sere, dopo aver parlato fino a troppo tardi ,come sempre, inizio a fare le coccole al piccolo, giochiamo con le voci e ridiamo di cuore. Ad un certo punto lui mi ferma e smette di ridere, mi guarda negli occhi e dice:"mamma però se tu continui a trattarmi sempre con così tanto amore, io ti vorrei bene come adesso anche se non fossi mia madre, insomma io ti vorrei tanto bene lo stesso anche se fossi mia zia, mia cugina, un'amica...".

Una strana abitudine

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Succede sempre. Non si scappa, quando si sta male c'è sempre qualcuno, spesso più di uno che reagisce con una modalità che io reputo inspiegabile:la rabbia, l'intolleranza, il fastidio, l'attacco. Come stai oggi? Eh cavoli purtroppo non bene, mi sono beccata la broncopolmonite. Eh che cazzo ma perchè non te ne vai a fare un viaggio a Lourdes? Oh mamma mia stai SEMPRE male che palle sei una tragedia. Ma perchè non ti fai benedire? Ora TI SEI fatta venire PURE la broncopolmonite? Aho ma che hai?ma vuoi guarire?vuoi stare bene? e su mettici un po' di impegno. Hai pensato di andare a chiedere una grazia a Padre Pio? Ma come oltre alla nevralgia ora ti SEI INVENTATA la broncopolmonite?ma dovevamo uscire cavoli, non esci più quindi?devo disdire il tavolo?ma guarda te, si mangiava benissimo in quel posto e tu ti becchi la broncopolmonite. La broncopolmonite?non ti fai mai mancare niente eh, non ti bastava tutto il resto. Sei un impiastro non vuoi stare bene, p