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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

Le mie scarpe

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Ho un armadio pieno di cose, mi piacciono i vestiti, ho jeans, maglioni sdruciti, tute slabbrate, camicette bon ton, pantaloni a palazzo, gonne a condominio, cappottini presi alle svendite di fine stagione, abitini floreali, outfit total black, camicie stile boscaiolo, detesto qualsiasi cosa sia animalier, i maculati tutti, le esagerazioni nelle varie direzioni, non mi piacciono le borchie, le cose di marca, ho tanti abiti da cocktail e nessun cocktail, tanti vestiti adatti ad una cerimonia ma nessuna cerimonia, qualche minigonna coraggiosa, rari pantaloni larghissimi per i periodi di bassa autostima o di lucidità estrema, la vita è sempre una questione di punti di vista. Nel mio armadio ci sono cassetti che straripano di calze e collant di varie fogge e colori, le amo, amo persino l'odore che hanno appena scartate, ne amo addirittura il profumo che si sente nelle mercerie destinate alla vendita di tali articoli. Ho però un forte debole, ed il mio vero debole sono le scarpe. N

Resterei

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La mattina resterei a casa. Attenderei il sole guardando dalla finestra, osserverei i segni del freddo sugli alberi di fronte, mi siederei sul letto davanti ai vetri leggeri della mia camera. Sorseggerei il mio caffè, che non bevo mai tutto in un sorso, ci impiego un sacco di tempo, ci impiegherei ancora più tempo. Non farei altro che aspettare, aspetterei. Aspetterei che il condominio si svuotasse, si azzittisse, mi sdraierei nel letto, sotto alle coperte che sarebbero ancora tiepide della notte, metterei la mia musica, aprirei il libro nel quale ho lasciato un angolo piegato, ricomincerei a leggere senza fretta, ogni tanto guarderei il cielo alla mia destra, mi stiracchierei. Semplicemente ascolterei i suoni lontani della strada piena di gente che corre e si affanna, per godere solo del fatto che per un giorno non ne farei parte. Resterei nel letto senza vestiti, per sentire la freschezza delle lenzuola sulla pelle nuda ed il peso delle coperte invernali sulle spalle stanche.

A Febbraio

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A Febbraio la morsa dell'inverno si fa a tratti più forte, rabbiosa, più impietosa, sembra non voler mollare. A Febbraio capitano giorni tanto dolci da lasciar filtrare luce e calore di primavera, profumo di fiori, migrazioni nere ed ipnotiche di uccelli piccoli e veloci, cieli azzurri puliti da attraversare slacciando le giacche, scoprendo le gole. A Febbraio sai darmi baci di uomo affamato, di amante arso dal desiderio, di padre protettivo ed attento, di ragazzino innamorato, di compagno di risate e confidenze, a Febbraio sai baciarmi tutta senza lasciare alcuna parte di me, senza farmi dimenticare nulla di ciò che sono. A Febbraio i miei capelli si allungano dal tuo ombelico al tuo collo, l'aria è fredda ma non stando attaccati, stando attaccati non fa più freddo. Uno addosso all'altro come fossimo precipitati dall'alto. Un centimetro di aria calda, ha di te ogni microscopica parte. A Febbraio, respirarla piano quell'aria, mi permette di stare ferma ad as