Qualcosa su mia madre



Cara mamma
ho pensato che so' boni tutti a scrivere una lettera strappalacrime dopo la morte di un proprio caro.
Che poi quel proprio caro facendo così non la leggerà mai sta lettera strappalacrime, allora mi sono detta, perchè non scriverla adesso questa cosa che voglio dirti madre?
Allora ecco la tua lettera mammina bella, è già iniziata due righe fa, continua così:
da quando ti conosco mamma, ti vedo correre, sei un caterpillar, una furia umana che si incolla pesi e preoccupazioni, e continui a correre senza pausa.
Un mattina all'alba mentre ancora dormivo, mi hanno svegliata i tuoi singhiozzi, era un suono straziante che mi ha strappata al sonno, un suono che non potrò dimenticare, non trovavi le chiavi della macchina, che poi tu non le trovi quasi mai le chiavi della macchina ma neanche quelle di casa, nè quelle del portoncino, manco quelle dalla cassetta della posta trovi mai, ma quella mattina piangevi disperata perchè i bambini dell'asilo ti stavano aspettando per andare a scuola con il pulmino.
Poi mamma, abbiamo poche foto di te, anche se sei sempre stata la più bella delle belle, non ti piace farti fotografare, nè riprendere, metti sempre le mani avanti.
Certi giorni ci sono 4 gradi, piove, talvolta viene giù del nevischio e tu indossi una maglietta di pizzo di una taglia improbabile, delle scarpe alte con il tacco, calze con la riga molto sexy, quasi certamente bucate in corrispondenza dell'alluce, un cappotto che hai preso al mercatino e che hai pagato una cifra assurda tipo 2 euro senza sapere se ti stesse giusto sulle spalle.
Sei sempre vestita come cazzo ti pare, a prescindere dal tempo e dalle stagioni, infatti per molti mesi all'anno hai una tosse tremenda.
Al contrario di me hai sempre le mani calde, mangi enormi quantità di formaggio e sei golosa di dolci che consumi pezzetto a pezzetto per mangiartene, alla fine, un vassoio intero ma piano piano.
Sei nata e ti hanno battezzata con il nome di tua sorella morta piccina e ti toccava andare al cimitero a mettere i fiori su una tomba che portava il tuo nome, poi giocavi con poco ed avevi mandarini sul tuo albero di Natale, poi ti hanno portata in collegio e vedevi i tuoi arrivare ed andare via e lasciarti lì ogni volta, delle notti infatti, ti usciva sangue dal naso sul cuscino imbustato di quel luogo pieno di bambini e suore.
A casa tua era una baraonda e non si capiva mai niente, c'era sempre del caffè caldo iperzuccherato da poter bere durante le giornate, che poi non si è ancora trovata la giusta misura dello zucchero che gradisci nel caffè, resta tuttora un mistero, è sempre troppo o troppo poco.
Ti sei occupata di tutti, li hai accompagnati ovunque,alcuni fino alla fine dei loro giorni, a noi figlie sei venuta a riprenderci dappertutto, in situazioni bislacche o tragiche, c'eri sempre te accostata sul bordo della strada,pronta per riportarci a casa.
Hai il terrore degli spazi chiusi, hai fatto quattordici milioni di scale finora, su e giù, per andare da qualche parte ma anche per pulirle spezzandoti la schiena.
Ti inteneriscono i vecchietti, ci parli e li accarezzi senza remore, hai sempre il pensiero pieno dei bambini del tuo lavoro, ti preoccupi se hanno qualcosa che non ti torna.
Hai apparecchiato, imbandito ed offerto tavole e cibo incredibili, piene di fiori e pietruzze e zucche e brillantini e sassi decorati e candele che bisogna stare attenti altrimenti ci si strozza a bere od a mangiare qualcosa che bisognerebbe solo guardare.
Quando veniamo da te la domenica, hai sempre preparato 16 portate, anche se ti è appena successo un altro grandissimo dolore.
Non chiedi mai aiuto e per questo ti prenderei a pugni sulla capoccetta, non vuoi mai disturbare ma sei mia madre e se non mi disturbi tu allora chi può farlo?
Ti piace l'arte in ogni sua forma, non mi sono mai sentita giudicata da te, qualsiasi cosa ti abbia confessato, qualsiasi scelta abbia preso.
Quando sei stata in ospedale accanto a me od a mia sorella, non hai mollato il controllo neanche un minuto, neanche quando ti guardavo arrenderti al sonno sulla brandina bassa ai piedi del mio letto, con un braccio sopra la tua fronte ed un libro sulla pancia, guardinga anche nel sonno.
Leggi quintali di libri, te li porto spesso, li sbrani.
Hai sempre appetito, di tutto.
Possiedi delle padelle e delle pentole allucinanti e nonostante questo cucini come uno chef stellato.
Qualsiasi cosa ti appresti a fare ti si blocca,sia che si tratti di un pagamento che di un evento burocratico, ti si impigliano bollette e dichiarazioni dei redditi, ti si sovrappongono cambi dell'olio e certificati medici, ti si accummulano buste paga e versamenti inps, c'è una confusione vitale in tutto quello che ti riguarda,guidi come un pilota di formula uno e raccogli rose profumate dal tuo amato giardino.
Ti ribelli all'autorità con una caparbietà adolescenziale,le ingiustizie ti rivoltano lo stomaco,i cattivi ti scatenano una rabbia livida, dei soldi non ci hai mai capito niente.
Non ci racconti quasi nulla del tuo dolore e quando ci ammaliamo ripeti sicura "state tranquille perchè non è nulla di grave, lo so, ne sono certa, lo sento".
Quando passi da casa mia ti lasci dietro un rametto di rosmarino, una spiga di lavanda con un nastro di raso, una bottiglia di olio profumato decorata da te, su ogni cosa lasci un segno che ti somiglia.
Mamma, sei un portento di emozioni e progetti, nonostante tutto hai ancora voglia, molta voglia di stupirti, emozionarti, partecipare, promuovere, iniziare qualcosa.
Profumi di carta d'eritrea e cannella, calzi scarpe che vanno dal 37 al 41 con assoluta naturalezza.
Il tuo cellulare è stato lasciato in luoghi assurdi, spesso, dimenticato o nascosto sotto carte, vestiti, documenti, solo come un cane.
Ci regali lenzuolini di lino e vecchie camicie da notte color burro, cerchi sempre qualcosa per tutti noi, fai delle strane zuppe e bevi infusi magici, oscilli fra lo yoga, la meditazione, la preghiera,un Padre Biagio,la speranza,Gesù, le risate e la malinconia che tieni segreta per non contagiare gli altri.
Rifiuti quasi tutti i farmaci classici e non finisci le cure se non le giudichi giuste.
Ascolti tanta buona musica e piangi quando vediamo i film insieme,anche se cerchi di nasconderti lo sento cosa credi, anzi,lo so prima quando piangerai,ti piace riguardare le fotografie e rivedere i filmini di famiglia, non hai paura del ricordo, lo vuoi rivivere perchè ti da un senso di pace e di continuazione, perchè forse ricordare ti consola almeno un poco da tutte le perdite che hai avuto.
Non sopporto pensare che sei stata sola con tuo fratello a vederlo morire quando poco prima dipingevate pigne insieme e gli facevi la manicure.
Non sopporto saperti da sola mai.
Ti piace la campagna, prendi energia dagli alberi e dalle passeggiate, alla fine stai facendo pace con il mare anche se ti ha inondata e rubato gli occhiali, hai chiamato un nuovo piatto di pesce con le vostre iniziali fuse, nonostante tutto, quest'estate sulla spiaggia.
Hai il tono muscolare di un corazziere e gli occhi limpidi.

Il tuo primo nipote, da piccolo, mentre gli indicavi i motivi della natura per stupirsi di tanta bellezza, ti rispose: "nonna, ma a te piace tutto!"

Aveva ragione lui.



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