Di nuovo Settembre



Era di nuovo settembre, erano arrivati i primi temporali, i primi lenzuoli tirati su fino alle spalle di notte, il rientro a lavoro, il caffè del distributore,le colleghe con il colore dorato del sole, ancora visibile sulla pelle, i racconti del ritorno, i diari nuovi e l'odore irresistibile delle cartolerie.
Era di nuovo settembre e l'aria aveva già un altro senso, non era più asfissiante ed asciutta, ma piena di fresco e piccoli sussulti ricchi di ossigeno.
Come ogni settembre, quando lui arrivava, lei inziava a fare cose sconclusionate, a cercare porte ed angoli per nascondersi e per poi lasciarsi guardare e finalmente guardare anche lei.
Era ancora una volta settembre ed i suoi figli si facevano sempre più grandi, nel lettone quando si sdraiavano accanto a lei a leggere od a chiacchierare, sembravano uomini.
Cosa farò quest'anno yoga o nuoto?aveva ripreso a chiedersi, l'anno precedente lo aveva pensato al passare di ogni singolo mese, ed aveva finito per non iscriversi a nessun corso.
La schiena le duoleva, il torace era chiuso e serrato, un'unica morsa corta, dentro la quale il cuore faceva capriole in un senso e nel senso contrario, lasciandola senza fiato.
Una gita in scooter l'aveva riempita d'entusiasmo, aveva potuto stringergli le spalle, cingergli la vita, guardarlo mentre curvava per le vie di Roma, fare finta che fosse suo quell'uomo per due ore o poco più.
Settembre era una fatica ed una sorpresa, la prima domenica in cui riprendeva a cucinare seriamente, quando di nuovo sfornava pane e dolci, in cui studiava con i suoi bambini nella luce chiara del salone.
Settembre erano i mille film che avrebbe voluto vedere e chissà quanti ne aveva persi alla fine, di film nella vita.
Settembre erano i mille film che era riuscita a vedere e chissà quanto li aveva amati alcuni ed altri dimenticati.
Settembre era il bisogno fortissimo di lasciarsi portare in un piccolo paesino, sentirsi liberi di camminare fra i vicoli, respirare i primi camini ed il primo vento forte, fargli assaggiare la minestra con gli orapi, correre a casa ed addormentarsi stretti.
Settembre era fermarsi a parlare finalmente con lui senza cronometro, pensare a come sarà di nuovo con i cappotti e le calze, con il freddo e le mani nelle mani, i libri scelti per l'altro d'inverno, di nascosto dal mondo.
Settembre era scriversi quando c'era un film che avrebbero voluto vedere insieme e mandarsi aggiornamenti sui portentosi quadrifogli che lei stava curando con immenso amore.
Settembre era difendere dall'invasione di qualunque cosa o persona, quella linea immaginaria che li univa, come se fossero stati due leoni nella savana, uniti, nonostante tutto.

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