I carretti ed un giorno qualunque



Mi sono vista che salivo e salivo, poi guardavo giù e vedevo tanti carretti schierati, carretti guidati dai miei figli, dai miei genitori, dai miei amici, dagli uomini che ho amato e che amo.
Interrompevo la salita, scendevo a valle, mi avvicinavo ad uno dei carretti arenati, chiedevo:"che c'è, perchè ti sei fermato?perchè non cammini con me?perchè non resti al mio fianco?".
Non ricevevo risposta ma solo braccia allargate.
Allora afferravo la corda del carretto, me la passavo sulle spalle e ricominicavo a tirare:"forza andiamo, c'è così tanta strada ancora da fare insieme, ci sono cose belle da vedere, cose importanti da fare, forza!"
Mi sono vista trascinare e spingere, restare senza fiato e riprendere il cammino a testa alta.
Poi mi sono di nuovo voltata, sono scesa a valle ancora, ho afferrato un'altra corda di un altro carretto:"stammi vicino ti ho detto, perchè resti fermo, dai muoviti, vieni con me".
Ho ripreso a spingere e trascinare.
Poi mi sono vista guardare giù e sentire che non ce la facevo: ai piedi della montagna era ancora una volta pieno dei miei carretti impantanati, fermi, svuotati, li guardavo attonita e sfinita e non ci riuscivo a fare un'altra corsa, a ruzzolare a valle, a chiedere perchè mi avessero lasciato proseguire da sola.

Vorrei poter regalare a noi un giorno qualunque, sentire che mi avvolgi il ventre con le mani abbracciandomi da dietro mentre cucino per noi, vorrei una serata qualunque nella quale tu mi possa sfilare le scarpe,massaggiarmi i piedi certamente gelidi e servirmi un buon bicchiere di vino, perchè certi vini sono davvero buoni ed io non l'ho mai saputo.
Vorrei poter passare la mano sulle pieghe del tuo maglione e vedere le tue cose rovesciate sul comodino prima di addormentarci.
Vorrei per noi un giorno qualunque senza acrobazie, da vivere a braccia aperte e senza paura, un giorno senza l'angoscia del tempo, senza il conto alla rovescia, senza i fantasmi di un'assenza da riempire.
Vorrei per me e te salite e discese da vivere paralleli, la libertà di prenderti per mano, l'urlo di noi al cielo.
Vorrei del pane e delle olive da mettere in tavola prima di cena per parlare con te della nostra giornata e dimenticarci poi delle altre portate e mangiarle domani, riscaldate.
Vorrei un pomeriggio di film e sonno addosso a te, senza aspettare niente.
Vorrei che un giorno potessi indicarti la valle, scoprirla sgombra e capire che stanno tutti camminando con noi, insieme nel mondo, in quello stesso momento.


Commenti

Massimo ha detto…
Quando inizierai la discesa vedrai che i carretti non avranno più difficoltà a seguirti.
Cerchiamo di sfuggire ai giorni qualunque assaporando momenti speciali, e poi ci ritroviamo dopo i momenti speciali a desiderare giorni qualunque: dopotutto, è sempre la compagnia quella che conta.
silvia ha detto…
Si però sono capaci tutti a seguirti in discesa, è la gravità che aiuta.non vale.

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