Amputata




Il cielo fuori si muove lentamente e si modifica con il tempo che passa, si intensifica, sfuma, si accende, si apre.
Dentro ti vedo scalzo e penso "Amore".
La smania di prendermi tutto da te, di raccogliere ogni cosa con le braccia aperte, di fare incetta del tuo odore, delle tue carezze, delle tue risate.
Una rabbia violenta d'amore ed un tumulto da tenere a bada, cavalcare la bestia indomita del mio istinto, cambiargli la direzione, addestrarla all'obbedienza.
Afferrarti il polso ed annusare le tue braccia.
Non cominciamo a baciarci altrimenti dovremmo smettere.
Non iniziamo a fare l'amore che poi finisce.
Non ricordo mai come iniziamo davvero a fare l'amore.
Uno dei mille baci ad un tratto diventa più profondo, uno dei tanti respiri si fa più alto, una delle numerose carezze si apre e spalanca i vestiti, e l'abbraccio si fa ricerca, ed i movimenti si fanno scavi.
E spogliarti e lasciarmi spogliare, porta con sè lo stesso stupore e lo stesso desiderio di mille anni fa, quando crollasti sulla mia coscia ed io mi presi tutta la tua sorpresa ed eravamo più giovani e più confusi.
Con le dita seguire il percorso delle nostre musiche sulla pelle di entrambi, con le mani tracciare il discorso dei libri condivisi, che ha solcato i nostri corpi, con il naso trattenere il profumo del nostro incontro ed il giorno dopo smarrirne il segno esatto ma conservarne l'idea precisa e calda.
Potersi chinare e trovarti sotto al mio viso, dirti "guarda amore guarda".
Immaginare restando zitti e sdraiati, impossibile fermare l'immaginazione di noi.
Il cielo poi si fa maturo per vederci andare via ed in poco tempo è di nuovo il tempo senza.
Si, faccio così, hai ragione tu, mangio e parlo e consumo la mia esistenza amando, e non sono capace di trattenermi, di stare a dieta e di zittirmi.
Quando non ci sei perdo te e la mia parte più gioiosa, più autentica, più spaventata, più fanciulla, più femmina, più bambina, più coraggiosa.
E quando non ci sei giro come amputata e zoppico nell'attesa di un altro pezzo di cielo in movimento da vivere con te.

Commenti

Massimo ha detto…
La carnalità delle tue parole mi ha ricordato questa definizione:

"Corpus del tatto: sfiorare, rasentare, premere, conficcare, serrare, lisciare, grattare, strofinare, accarezzare, palpare, tastare, plasmare, massaggiare, abbracciare, stringere, battere, pizzicare, mordere, succhiare, bagnare, tenere, lasciare, leccare, scuotere, guardare, ascoltare, annusare, gustare, scansare, baciare, cullare, bilanciare, portare, pesare…"

( Jean-Luc Nancy, Corpus)

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