Passatutù è partito



Ciao zio Passatutù.
Questa estate, nel giardino della casa dove sei stato accolto con affetto sincero, mi hai chiesto di staccarti una pera dall'albero.
Te la sei sbranata con grandi morsi, eri tutto contento.
Ci siamo fumati una sigaretta in due anche se lo sai che io non so fumare, ti ho chiesto verso il tramonto infuocato della campagna ingiallita, cosa fosse realmente questa vita secondo te.
Hai risposto "la vita è bella" così, semplicemente.
Io, conoscendo la tua esistenza, piena di dolori, malattie, soprusi e sofferenze, ho insistito:"ma non ti sembra tutta una grande fregatura zio?"
"questo non dirlo mai,vivere è sempre bello, non dirlo neanche per scherzo".
Sono dovuta scappare in cucina per piangere in silenzio la sorpresa rinnovata di saperti ancora pieno di gratitudine nonostante tutto.
Il giorno della tua morte non c'ero, ma il conforto di saperti fra le braccia di mamma anche in quel momento, è forte, dicono che l'hai vista e le hai tenuto la mano, tutto ciò mi regala un'assurda pace, per lei che non ti ha lasciato mai solo e per te che l'hai sentita fino all'ultimo respiro.
Ah, a proposito, fammi un favore, vai nei suoi sogni e dille che non ha nulla di cui rimproverarsi, che se glielo dico io, lo sai, è capocciona e non mi crede.
Caro zio, vorrei che mi lasciassi in eredità quello sguardo stupito sul mondo, quel tuo disarmante amore per l'esistenza, il candore e la sorpresa di ogni singolo giorno vissuto.
Salutami quella banda di pazzarelli che sono la nostra famiglia e fatti raccontare com'è stato bello e folle stare insieme il giorno dopo la tua morte, quante risate e quante lacrime, fatti raccontare tutti gli abbracci e le mille situazioni surreali.

Buon viaggio zio Passatutù, ci vedremo alla stazione, come quando ero bambina.

Commenti

Post popolari in questo blog

Io in:"Differenze seconda parte"

Diciotto

Nel tunnel