L'acqua calda



Nell'acqua calda il tuo peso era ancora più leggero, sentivo premere appena la tua nuca sul mio braccio, guardavo i tuoi occhi socchiusi e sentivo il rumore dolce dell'acqua mossa dai nostri corpi.
Per un tempo preciso quello è stato il posto giusto, poi non lo è stato più, il desiderio ci ha trascinati fuori, una corsa fino a casa nostra.
Non ci serviva il cibo, nè il vino, ma quel fuoco morbido nel camino, la notte che avanzava sulla collina, i gatti addormentati sugli scalini caldi del sole del giorno.
Il tuo maglione ad appoggiarci la testa, mi riparavi dal vento, la panchina sull'orizzonte, voltare la mia guancia e sfiorare la tua pancia sotto ai vestiti, raccontavi di voi, di tanti anni fa.
Le curve erano molte, i piedi sui sedili della tua auto, la musica che hai scelto in una vita, compreso oggi, compresi noi.
Quando ci sono gli altri mi nasconderei addosso a te, appena dietro le tue spalle, "mandali via" mi verrebbe da dirti.
I sogni rovesciati su cuscini attaccati, il respiro del sonno insieme, alzarsi di notte e correre subito da te per la dolcezza elettrica del ritrovarti, la mattina che arriva con la voglia di ritrovarsi,il piacere di essere ancora noi.
Il vento e le nuvole, accarezzano la collina con la luce del primo giorno, apro la finestra per sentire il brivido sulle spalle nude, così quando tornerai a letto potrai accarezzarmi con le tue mani calde.
Viaggiare di nuovo insieme al ritorno, e salutarsi piano, ad ogni chilometro, un pezzetto di più.

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