Poster



C'è stato un tempo in cui ero una ragazza.
Sui muri di casa mia ci sono stati i poster del Manifesto raffiguranti un neonato che dormiva con scritto "la rivoluzione non russa" quando invece era già morta da un pezzo, avevo il Che, un periodo anche il subcomandante Marcos incappucciato, Michael Jackson, più tardi il Dalai Lama, per un periodo Madre Teresa, prima ancora c'è stato anche Miguel Bosè su quei muri.
A casa mia, quando vivevo da sola ed andavo a fare danza contact al centro sociale, avevo il poster gigante di Freud e la donna nuda sdraiata sul viso di profilo, comprato al concerto del primo maggio, avevo i poster di Sordi e Totò, Marlene Dietrich che diceva "sono nata per l'amore", manifesti di danza, casa tappezzata di locandine, una bicicletta rubata quando è nato il mio primo figlio per attraversare la città, non avevo la patente e compivo ventisette anni.
C'è stato un tempo con un armadio quasi vuoto, solo qualche gonna lunga e maglioni infeltriti, non avevo mai visto un parrucchiere e non compravo profumi ma solo incensi ed essenze pure, cucinavo per una valanga di amici e ballavo scalza ai concerti.
C'è stato un tempo in cui ero ragazzina e tutti fumavano e si drogavano ed io restavo senza mai fare neanche una tirata, senza paura degli altri, felice se ero felice, triste se ero triste.
C'è stato un tempo in cui tutto era possibile ma non mi importava, provavo con la meditazione, il thai chi, lo yoga, il cinema da intontirmi, i libri sempre in mano, un sonno molesto, gusti musicali imprecisi e variegati ed uno spaesamento che non è mai passato, ma che ora fa meno tenerezza.
C'è stato un tempo in cui osservavo le persone curiosa e sorpresa, ora le guardo con rabbia ed impazienza.
C'è stato un tempo in cui o erano anfibi od erano sandali tedeschi, non c'era niente altro da mettere neanche con le gonne, c'è stato un tempo in cui soffiava un vento fra i capelli sussurrando promesse che non ho mantenuto e pagine e pagine che ho riempito di parole, senza riuscire davvero a dire.
C'è stato un tempo in cui facevo amicizia, mi appuntavo le cose su un moleskine sdrucito, accendevo candele ed apparecchiavo tavole piene di cose cucinate da me.

C'è stato un tempo in cui non ero questa e la nostalgia mi mangia viva.

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