La giostra


Le cose accadono.
Siccome si vive, le cose accadono.
Inutile sperare che non possano accadere, vorrebbe dire sperare di non vivere.
Impossibile tentare di non sudare, se si sta correndo.
E' come una giostra questa vita.
Ci sono giri leggeri pieni di vento e respiri a bocca spalancata, ci sono giri nauseanti, alcuni lunghissimi e noiosi, altri in cui sembra di girare nel senso opposto, alcuni in cui non facciamo altro che urlare: "basta voglio scendere", altri ancora da far saltare il cuore in gola.
E' come una giostra questa vita, con giri nel sole ed altri al buio più completo, giri violenti che strappano la pelle e risucchiano gli occhi, altri più lenti e deliziosi, alcuni in cui ci si trova a pregare che non finiscano mai.
Accanto alla nostra giostra girano vorticosamente le altre, alcune sconosciute, altre che ci sono più care della nostra stessa giostra, ed allora le si guarda girare, si prova a scendere per migliorarne la traiettoria, per modificarne il senso di marcia, per ridurre l'attrito sulla testa degli altri e proteggerli, ed assisterli nei vari giri, il più delel volte è impossibile e si cade e si inciampa.

Le cose accadono, la giostra, instancabile nel suo meccanismo arrugginito, non smette di girare e portarti con se, su e giù.

Le cose accadono e non smetto di sudare mentre corro.

Commenti

Unicorn ha detto…
Merry go round.
Un nome dolce, che ricorda il più augurato e scritto Merry Christmas. O la sua brutta e falsamente simpatica sintesi, Merry Xmas. Per chi nutre nostalgie della Decima MAS, o ama la X come incrocio (stendendo un ponte inconsapevole tra la nascita di Gesu e la sua morte sulla croce il venerdì santo). O X come pareggio, come pari e patta dei pantaloni, me ne frego e me le frugo.
Un nome dolce per un divertimento dolce, tenero, di altri tempi. Anche inquietante, come tutto ciò che nasce gioioso. Chi può essere più terrificante di una bambola rotta, sporca, orba, o di un clown assassino?
Il dolce girare.
Quando sei bambina e fuggi. Da quell'uomo che ti è rimasto come padre, da quando tua mamma ha percorso il suo ultimo giro di giostra senza mai scendere dalla carrozza: una carrozza che girava come un letto di ospedale spinto da un barelliere impazzito, o ferma come un letto di ospedale in cui è il resto della stanza che gira.
Un giorno di tregua, al luna park, tanti anni fa, ottenuto con mille insistenze, concesso controvoglia. Una telefonata che porta l'ennesima brutta notizia, lavoro o donne o chi lo sa, e allora la tregua si spezza, il mano nella mano diventa mani addosso, e allora corro, inseguita, e salto sulla giostra. Senza biglietto, senza una scarpa, mi attacco all'unicorno, lo cavalco. Due creature senza senso. Ad ogni giro lo rivedo. E' in piedi che mi aspetta. Il suo sguardo non promette perdono, perdono da cosa poi. Penso se acchiappo la coda dello scoiattolo un giro gratis, un altro giro, altri tre minuti guadagnati,ma il giostraio mi guarda malissimo, piccola clandestina, non me la avvicina neanche.
E la sua faccia, e le sue mani, ad ogni giro.
Ho avuto il coraggio di ribellarmi alla prigione in cui mi faceva vivere. C'è voluto del tempo. Anni. E amiche che nessuna ne ha. Ma alla fine è andato lui in prigione. Mi scriveva lettere che non ho mai aperto. Cartoline illustrate da lui che non ho mai girato. Quando è uscito avevo un lavoro, una stanza tutta mia, e avevo te. Amore.
Ti vedo ad ogni giro della giostra su cui ho voluto salire per forza. Ad ogni giro il sorriso sul tuo viso, il tuo gelato sempre più piccolo, il mio sempre più sciolto nella tua mano.
Merry go round
Anonimo ha detto…
wow
Anonimo ha detto…
storia vera? la tua?
silvia ha detto…
Wow è un commento che non mi era mai capitato.
Storie vere?non saprei, qui metto ogni cosa, invenzione pura,fantasie, sogni, creazioni, emozioni vere, speranze, storie di altri, storie di tutti, storie solo di uno, storie solo mie, nefandezze, stronzate, apprensioni, bugie.
Dentro ci sono io e la mia giostra.
Unicorn ha detto…
Tutte le storie sono vere. Finchè qualcuno le legge e ci crede.
Tutte le storie sono false. Finchè qualcuno le pensa anche dopo averle vissute e le scrive.

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