La fase oscura

Esiste una fase nella vita di un bambino (almeno del mio)che la maggior parte dei testi di psicologia dell'età evolutiva, ignora. Esite una fase difficile nella storia di un pargolo, che quasi la totalità dei manuali di neuropsichiatria infantile, non menzionano, non nominano, non affrontano. Esiste una fase che non conoscevo, una fase che non avevo messo in conto e che ora mi chiama a gran voce e dice più o meno così:"sono arrivataaaa, piombata nella tua vita di madre ignara, guardami, ci sono, occupati di me, sarò la tua nemesi" la parola "nemesi" viene pronunciata con un tono da lupo cattivo che iperarticola con la bocca tonda e grossa. Mi trovo nel pieno di questa fase inaspettata, una fase che ha modificato il mio dolce figliuolo, rendendolo un rompicoglioni atomico, tormentato, tormentoso, lagnoso, arrabbiato, polemico, scontroso, imbronciato, sfidante, maleducato, piagnone, rinfacciante. Mia nonna definiva l'adolescenza come "l'età della sgarbataggine", termine perfetto che comprende tutto ciò che intendevo dire con il post di oggi, però nonna parlava di questa età fastidiosa come un pidocchio fra i peli pubici, indicandone l'esordio intorno ai 12/13 anni. Ora, noi ne dobbiamo ancora compiere otto, e tale fase è iniziata circa un anno fà. Come la mettiamo?la consideriamo un' adolescenza precoce, una pre-adolescenza molesta, una pubertà anticipata? E soprattutto, oltre a darle un nome, come la arginiamo? Quanta parte di gelosia fraterna c'è in tutto questo sturm und drang?Quanto dipende dalla coppia genitoriale che bellamente litiga ad ogni piè sospinto? Sorprendo mio figlio a farmi il verso non appena volto la testa, lo osservo mentre mi fa:"gne gne gnè"nel bel mezzo di una mia filippica, mi continua a guardare dritto negli occhi mentre lo sgrido, mio figlio non mi obbedisce, non mi ascolta, controbatte, polemizza, piagnucola ogni qualvolta gli si dica:"studia, leggi, ripassa le tabelline", mio figlio mi risponde:"giàmmai" quando gli dico:"sparecchia/apparecchia, metti in ordine", mio figlio urla:"perchè proprio a me?" quando gli suggerisco di fare un disegno. Mio figlio punta i piedi, li batte per terra, scalcia e si rifiuta, è negativo, aggrotta le sopracciglia e fa le facce brutte. Quello scrocchiazeppi con i capelloni a nido di rondine, si ribella alle coccole, inizia a sfuggire i baci sul "sagrato" della scuola, cerca i suoi amici piuttosto che noi quando esce dalle elementari, mai sazio di corse, gare, lanci, urla, mosse di karate e kung fu. Mio figlio grande picchia il figlio piccolo, lo tortura, lo demolisce e spesso lo fà di nascosto,gli dice:"tu non eri nato, tu non c'eri, a te non l'hanno fatto, a te non l'hanno regalato, a te non ti ci hanno portato", mio figlio grande dice al piccolo, ripetendoglielo come un mantra:"tanto non ci riesci, tanto non sei capace,tanto cadi, tanto sei più lento, tanto non lo sai dire". Mio figlio mi critica, mi dice:"ma perchè ti vesti così, ma perchè ti trucchi, ma perchè parli al telefono, perchè stai sempre al computer, perchè non hai scelto un'altra casa, perchè non mi porti più a scuola di musica, perchè se non abbiamo soldi ti compri il profumo?" (che rispondergli qui?). Mio figlio dice che sembro una pecora quando saluto le altre mamme:"dici ciaaaao invece di ciao". Se trascorriamo un' intera giornata fuori, al sole, con gli amici, in campagna, in posti bellissimi, poi, durante il ritorno a casa, alla mia domanda festosa:"vi siete divertitiiii?" risponde con un lapidario "No". Mio figlio cannuccia di bambù, se gli dico:"perchè non mangi più i piselli tesorello bello? da piccolo ti piacevano tanto...", mi dice:"ecco appunto mamma, quando ero piccolo, hai detto bene". Mio figlio occhi di lago profondo, se gli chiedo:"ma perchè non ti piace andare in agriturismo ragazzo secco?io adoro andare negli agriturismi", mi risponde:"appunto mamma, piace a te, io non sono te". Quel leggerissimo figlio che mi ritrovo chiede di fare pugilato, calcio e bicicletta da cross, schifando le nostre proposte ginniche alternative. Questo bambino pallidino con i nei, pretende videogiochi dai nomi strani quali:play station, DS, wii, tablet, sputando sopra le nostre letture poetiche sul lettone. Quel figliolino fagiolino cornetto che ho messo al mondo, adesso cerca una personalità, un colore, un suo modo di stare al mondo, e lo fà tirando gomitate, urlando e pestando i piedi. Quel pisellino con le gambe nodose e l'andatura dinoccolata, sta crescendo e per farlo, necessita di smisurata antipatia, una buona dose di sfide, inclinazione allo scontro, ricerca della battaglia. Questo figlio che ancora deve compiere otto anni, sembra un adolescente in miniatura, ed io mi chiedo se avendo così anticipato la crisi puberale, fra cinque/sei anni, mi verrà stornata dallo scontrino totale. Lo spero tanto. Sto già dando.

Commenti

Beat ha detto…
bellissimo post...sono una neo mamma di un maschietto, il primo figlio (anche se durante il travaglio e nelle notti insonni ho giurato a me stessa che sarebbe stato anche l'unico), nato da 40 giorni, fresco fresco "di bucato" proprio e leggendo queste righe me lo sono immaginato tra qualche anno...tale e quale! Anche perchè certe volte già mi guarda con aria strafottente: con il colletto del pigiamino della Chicco tutto alzato stile "coatto della banda della Magliana" già mi sembra di intravedere un sorrisetto di sfida... detto questo mi sono unita al tuo blog perchè leggendo qua e là credo che valga la pena seguirti ;)
Emme ha detto…
cara Mamma Bia! (il punto esclamativo è tuo), vedo dai link al tuo blog che esistono innumerevoli altri blog di mamme, ovvero di donne che si identificano nel ruolo genitoriale a tal punto da doverne scrivere.
Ovviamente non è che una donna quando diventa mamma smetta di essere anche altre cose, tipo logopedista o giornalista o avvocato o collaudatrice di assorbenti ascellari. Nè sembri il mio "doverne" rendere l'idea di una cosa minimamente forzata.
Però, anche se generalmente impiego il mio tempo in modo più proficuo, se dovessi cercare sul web un analogo maschile, ovvero blog di neopadri o comunque di padri, sono ragionavolmente certo che ne troverei molti di meno.
Come mai?
Il rapporto simbiotico della gestazione basta a giustificare questo?
O l'accudimento nutrizionale, (seno o, nelle mamme meno secretorie o motivate, biberon)?
Certo è che in genere nella storia è molto più frequente che sia una donna a tenere un diario. Un blog è pur sempre una sorta di diario, anche se prevede l'interattività dei contatti.
Un uomo tiene un diario solo se è scrittore o poeta o comunque è una persona famosa: in tal caso il suo diario è destinato ad essere pubblicato dopo la sua morte per il suo interesse storico o di contenuto. E comunque quel tipo di uomo tiene un diario solo se ha qualcosa di straordinario da scrivere: insomma lo scrive per gli altri.
Per quanto riguarda i blog al maschile, non posso dire di essermene fatta una cultura, impegnato come sono a risolvere grsvi problemi che affliggono il genere umano, ma di solito riguardano argomenti sportivi, hobbies, umorismo, attualità, politica.
Il neopadre insomma viene da Marte, la neomamma o la eterna mamma viene da Venere?
Beat ha detto…
dannazione....devo cambiare l'account Google...mi ero ripromessa di farlo ma anche io spesso sono impegnata a salvare il mondo...vabbè, appena mi fermo lo faccio. Dicevamo...ah sì: in effetti tra i blog che seguo c'è solo un "daddy blog" o come li chiamano. Di un papà molto fantasioso per altro...e poi ne ho scoperto un altro. Per il momento basta. Più o meno una proporzione di 30 a 2...non so, per quanto mi riguarda prima di tutto in effetti sono una maniaca della scrittura, troppo, in maniera quasi compulsiva e da quando aspettavo il fagioletto gli scrivevo lettere e pensieri...poi ho trasferito qualche considerazione sul blog per un motivo molto profondo e impegnativo......niente, era marzo e finalmente non lavoravo, essendo arrivata agli sgoccioli (il pupo è arrivato una 20ina di giorni dopo). Dunque non so se tale profondo concetto possa estendersi al resto delle mamme ma potrebbe essere un po' di paura mista a tempo libero per riflettere e voglia di incontrarsi con altre mamme che ti dicano: "Ma sì, è normale, figurati"...invece i papà mi sembra non si pongano tante questioni nei mesi precedenti al parto...e anche dopo la vivono in maniera molto più "soft", mi sembra. Senza nulla togliere al loro amore paterno eh...
Beat ha detto…
ah! per quanto l'argomento del blog...è che, sempre a titolo personale, a fare la donna/lavoratrice/giornalista (e un giorno spero collaudatrice di carta igienica profumata e gadget erotici) mi sento molto più sicura che a fare la mamma. Almeno da quando ho scoperto questa scia di mamme blogger sto imparando ancora di più che "aaaaahhhh-vedi-allora-non-capita-solo-a-me"...oppure "aaaaahhh-ecco-cosa-succede-se..." ecc ecc. visto che di amiche mamme ne conoscevo poche (ora stanno tutte figliando...è la moda dell'estate)
Emme ha detto…
Cara Mamma Bia!
a quanto pare tocca a me farti gli onori di casa, cara free-lance (non è un controsenso essere free ed pretendere di essere pagati?).
Vedo infatti che la padrona di casa latita.
Ogni tanto le succede, dopo un periodo di violenti attacchi di amor materno-filiale (quello che avrei io per la mia banca) ha bisogno di periodi di disintossicazione in una clinica specializzata in Madri Coraggio, la Erode SPA di Fregene.
Colà ti assicurano una disintossicazione efficace, attraverso dosi scalari di odore di semolino e vomito, di abiti sempre meno chiazzati di muco e pastina, di pianti inconsolabili a frequenza degradante (in tutti i sensi).
Tornando in tema: come mai le mamme rimangono tali in ogni momento della loro vita, dalla prima bambola all'estrema unzione?
Mi vengono in mente varie situazioni: ad esempio, nello stesso modo in cui due o più insegnanti perfino ai tropici parlano solo (e male) del ministro della pubblica istruzione, così i figli sono sempre al centro degli argomenti di due o più donne.
Resta inteso che è bello poter con leggerezza generalizzare, in un ambito come questo. Nessuna donna e nessun animale sono stati maltrattati per scrivere questo post.
silvia ha detto…
Benvenuta Mamma Bia!Mi viene da scrivere mamma bia che disastro quetto raffreddore non riecco a barlare.
Bentornato caro emme, fai come se fossi a casa tua, mi casas es tu casas,nema problema, te quiero mucho emme mio, sii il mio sacerdote in questi luoghi verdi.
Bentrovati ai vecchi ed ai nuovi lettori.
Ci sono molti blog di papà in rete, certamente meno rispetto alle mamme, spero di non dire banalità esagerate ipotizzando che le donne hanno maggiore attitudine nel raccontarsi, nel buttarsi a capofitto dentro la comunicazione di sè stesse, dei propri fallimenti, delle proprie emozioni.
Gli uomini, mi pare, vadano più dritti verso l'azione, il domandarsi poco, l'interrogarsi meno, ed è questo ciò che ci serve a volte, per uscire fuori da elugubrazioni e sensi di colpa, da paure e fantasmi.
Ho pronto il nuovo numero del magazine, finito il cambio di stagione (interminabile e faticoso come una scalata senza rotule)verrò a condividerlo con voi.
Siete belli, posso dirvelo?
Si siete proprio bellini.
Mi garbate un bel pò.

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