La bionda in "d'amore e morte.."


Un raggio di sole giallo si infiltra fra cataste di nuvoloni grossi e grigi,ascolto Nina Simone e mi vivo questo momento cosi,dopo giorni,di solitudine.
In pochi giorni ho cambiato il mio modo di vivere quel momento della vita cosi strano,che mi mette sempre cosi a disagio.
Ed è cambiato perchè stavolta è stato antico,affollato,unito.
Lunedi mattina,mentre un sole si preparava ad uscire prepotente e acceso,il mio Paolo,ha girato piano piano la testa,e s'è addormentato.
Da quel momento,siamo rimasti con lui,nella sua casa tutta diversa,senza un mobile uguale all'altro,nella sua camera cosi triste,la finestra aperta e Paolo sotto le sue coperte,che stavolta riposava senza dolore.
Siamo rimasti notte e giorno,a tenergli compagnia,in un susseguirsi di tisane,tè caldi,caffè,come si usava un tempo.
Con gli altri suoi amici,e fratelli,qui,fra le case occupate,in questo gruppo nato dalla voglia di lottare per un diritto fondamentale,proprio qui,s'è stretto un cerchio intorno al suo letto,nella sua casa,e abbiamo vegliato insieme,parlando,ridendo,piangendo,scegliendo i suoi vestiti,sistemandogli il ciondolo del Che al collo,quello che gli avevamo regalato noi tre anni fa,quando Paolo il forte s'era commosso,per la nostra festa a sorpresa,pure se ci prendeva a parolacce.
Nel suo balcone la sua pianta di peperoncini,e ce n'era ancora uno,non ha fatto in tempo a mangiarselo,e allora gliel'ho messo nel taschino della giacca,cosi glelo farà vedere lui,chi è che mangia più piccante al mondo.
Queste ore cosi catartiche,che abbiamo passato insieme,tutti insieme,tenendoci compagnia,sussurrando nel cuore della notte,giocando a prenderci in giro e sbrigando tutte le cose pratiche,che mai m'era capitato.Scegliere una bella foto,e tutti a tirare fuori momenti e serate,stirare i suoi vestiti,trovare la chiesa,anche se probabilmente ci farà un sacco di dispetti per questo,che lui proprio cattolico non è,accolto chi veniva a salutarlo...è stato bello,intenso,di sapore d'altri tempi,pieno d'amore.

Paolè,si è vero,era una Chiesa,ma t'abbiamo avvolto tutto in una bandiera rossa,t'abbiamo comprato i fiori rossi,e mentre tutti i tuoi fratelli ti accompagnavano fuori portandoti in spalla,si sono alzati lentamente dei fischi,t'abbiamo suonato l'internazionale,quando sei uscito,poi un grosso applauso,eri grosso,Paolo mio,e da grande ti abbiamo salutato.
Io,nel mio piccolo,ti ho scritto due parole,e te le ho fatte leggere in chiesa,t'ho voluto salutare un pò di più,e se ci fosse stata Camilla,la tua bambina preferita ti avrei fatto fare la "schiappetta",come ti faceva sempre,che ti faceva cosi ridere.
Neanche un mese fa,ti sei fatto venire il fiatone,per salire qui da me,e farti fare un bel the caldo,che lo sai che ho la fissa e li faccio con amore,e allora io una tazza calda te la faccio pure oggi,Paoletto mio,e me la bevo insieme a te.

"All'ombra dell'ultimo sole,s'era assopito un pescatore,e aveva un solco lungo il viso come una specie di sorriso"
per te

Commenti

Anonimo ha detto…
non rovino questo tuo post con commenti inutili, perche' e' perfetto cosi'. Ma ti penso.roberta
La Mora ha detto…
Ciao Paoletto,ti saluto anche io con affetto perchè ti ricordo ad un pranzo estivo ad una lunga tavolata dove avevate cucinato tutti cose improbabili,sorridente e caciarone,e perchè il cuore di mia sorella è anche un pò il mio,eco,forse,il motivo per il quale ti ho sognato la notte dopo la tua morte,con le mani lisce ed un dolore addosso,insopportabile.
Ecco forse perchè,piango da venti minuti singhiozzando,anche se oggi,c'è il sole.
Buon Viaggio,ho studiato che la morte non deve spaventare l'uomo saggio perchè è solo un cambio di dimora,e tu,certamente non hai avuto paura.

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