Con quei piedi

Mi sentivo morire, lentamente, senza drammi, senza agitazione, sentivo solamente il mio corpo allontanarsi dal mondo, quello che mi avevano insegnato a chiamare realtà, smetteva di appartenermi ed io ne sgusciavo fuori. Mi pareva di morire come si nasce:scivolando fuori. Le mani ed i piedi ghiacciati, rivoli di sudore sotto i seni caldi, la pancia bagnata, adesa alla maglietta scelta poco prima senza alcuna cura, la maglietta era anzi stata messa addosso e basta dalle mie braccia tremanti come succedeva la mattina ormai. Restavo ferma, respiravo malamente, il mondo girava e correva accanto a me, sentivo i suoni della quotidianità in una parte recondita delle mie orecchie, una specie di eco che non mi riguardava, avvertivo quei suoni un pò come succede quando ci si addormenta in spiaggia, in mezzo a tutti, fragore delle onde compreso. Il rombo dei motori, il chicchiericcio del mercato, il borbottio dei passanti nei loro cellulari, tutto mi arrivava senza giungermi davvero. Restavo...