In una stanza piccolissima



In una stanza piccola e sconosciuta di una casa fuori dallo spazio e dal tempo, hai raccolto con i polpastrelli la mia lacrima, ne hai saggiato la consistenza, hai annusato la mia commozione, l'attesa, l'amore trattenuto, il dolore, l'assenza, la rabbia, il rifiuto, la ricerca di questi tempi passati, la gioia di oggi.
Dalle mani gocciolava amore e te lo massaggiavo, non mi faceva paura dargli questo nome in silenzio, darglielo pensando a te.
In una stanza piccola con il balconcino, hai respirato ogni palpito ed era nostro.
Seguire solo la spinta della voglia di averti lì con me, non trovare pace per troppe cose belle da prendersi, non avere una meta ma arrotolarsi dentro i percorsi.
Inseguirti ad occhi chiusi, lasciarti andare e riprenderti, metterti il mio collo nelle mani, bere la tua essenza più profonda ed imprimermela in fondo alla gola, superare il tuo profumo comprato e toccare il tuo, quello vero, di saliva ed amore puro.
Mi piace chiudere gli occhi di tanto in tanto, smarrirti alla vista, allungare un piede, stendere un braccio e trovarti, mi piace d'improvviso, guardarti ad occhi spalancati, osservarti mentre ti muovi, mentre cerchi angoli di me, mentre mi guardi anche tu.
La notte ha una morbidezza diversa se ci sei, è bello anche alzarsi e sapere di tornare addosso a te.
Su gli stessi cuscini i nostri sogni identici.

Nuda fra le tue braccia trovo te, trovo tutta me.

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