Di questa primavera

Sbatte una folata d'aria fredda sui vetri, l'inverno fa sempre così quando capisce che deve arrendersi:tira calci e sbraita, ma questo non impedirà alla nuova luce di arrivare ad illuminare ogni cosa. Diventa quasi patetico quando agguanta serate come questa, con una morsa gelida, con un ghigno sbilenco, per poi sciogliersi all'ora di pranzo, vinto e schiacciato dal sole che, caldo ti avvolge il collo e la faccia mentre guidi o cammini. Fame delle tue carezze, nei miei sogni i tuoi abbracci, disegno i baci a morsi e spinte di desiderio con le nostre bocche tratteggiate a colori. Soffi di luce per sperare ancora di farcela, di rivedere l'aria libera, di mirare lontano con gli occhi, oltre tutta questa morte, lì dove ci si possa contagiare di normalità. La mattina è diversa, pesa di meno sulle gambe, stanca poco il primo fiato, solletica un tendersi di sorriso sulla mia faccia, guardando i bambini correre nel cortile delle scuole con grembiuli e mascherine messe...