Un cartoccio di fusaie

Che darei stamattina, proprio adesso, per un cartoccio di fusaie con il sale sopra, per mangiarle facendole sgusciare direttamente sulla lingua e gettarne la buccia. Che darei per prendermi questo sole addosso, e stare sotto al cielo pulito di ora senza più dolore, senza brividi e chiodi, senza fitte e paure. Che darei per un pezzo di villa Borghese con i suoi cespugli e l'alloro ed i venditori di castagne, che darei per avere la vista di Roma dopo i passi sulla ghiaia. Non so cosa farei per averti accanto ed infilarmi ancora dentro al tuo cappotto. Ti entro nel cappotto se mi stai vicino. Che darei per fregarmene e sentirmi libera, poter disdire le risonanze, annullare le visite, cancellare gli altri accertamenti, gettare le medicine, veder finire il sangue e camminare fluida nei miei passi svincolati dal peso, affrancati dal dolore. Che darei per ridere senza pensieri pesanti e donarmi alla leggerezza con le braccia spalancate, provare a lanciare una pallina da ping pong...