Come si fa?

Come si fa a non morire di realtà? Come si fa a sopravvivere ai giorni di sempre? Dimmelo tu occhi profondi, compagno di scuola di mille anni fa. Come si può alzarsi ogni giorno e ricominciare ancora? Dimmelo ragazzo bello, spiegamelo tu che possedevi gli occhi più curiosi ed attenti che abbia incontrato da giovane, quando immersa nelle mie contrazioni nodose, nelle mie complicazioni quotidiane, ti vedevo fra i banchi, anche tu non sazio, non pago, eppure gaio, eppure bello. Come si può fingere di abituarsi a tanto dolore, alla solitudine di questi tempi, agli scambi su uno schermo senza abbracciarsi mai davvero? Dimmelo vecchio amico sagace, quanto conforto riuscivano a darti i tuoi gatti, e quei tuoi guantoni sdruciti, e quella divisa con le mostrine? Quanto ti sentivi libero mentre giocavi a pallone con i ragazzi di sempre e sudavi e correvi? Quanto questa città ti piaceva davvero e dove hai messo i tuoi sogni più profondi? Come si fa ragazzo bello ad abitare certe vite ...