Quando lui arrivava

Lui arrivava sempre senza preavviso, lei iniziava a sentire il soffio della sua voce, una specie di soffio coperto di miele, aveva sempre un tono basso, placido, eppure parlava fitto fitto. A quel punto, qualunque cosa lei stesse facendo, qualsiasi cosa si fosse ripromessa di non fare l'ultima volta,si sentiva rimescolare. Il viso avvampava, le orecchie si facevano calde, diventava irrequieta, iniziava a muoversi. La cosa che le faceva più rabbia era che si confondeva, d'un tratto si confondeva tutta, faceva fatica a rimanere concentrata su un qualsiasi stupido compito, invertiva l'ordine alfabetico delle cartelle, mischiava le fotocopie, smarriva indirizzi e numeri. Questa confusione la riempiva di rabbia, il fatto di non essere affatto in grado di controllarla, di non poter continuare a nuotare dritta dentro al mare che le si increspava all'improvviso, la faceva vacillare ancora di più. Rabbia e confusione la venivano a scuotere dentro al silenzio del suo lavor...