Come ogni volta con la frolla
Mi succede da anni.
Ogni santa volta.
Provo lo stesso identico sentimento, nessuna volta esclusa.
Inizio ad amalgamare zucchero, burro, farina, tuorli, un pizzico di sale, la buccia grattugiata del limone.
Muovo le mani, ho sempre le mani fredde io, pare sia una buona cosa per lavorare la frolla.
La frolla non ama il calore.No.
La frolla chiede il freddo, il riposo.
Lavoro gli ingredienti, li ammasso, cerco di inglobarli uno nell'altro.
Tento accada che il burro abbracci la farina e lo zucchero, che tutto abbia una consistenza ed un sapore finalmente fuso, il sapore inconfondibile della frolla.
Dopo pochi minuti la pasta sgretolata mi si arrampica sulle dita, l'uovo resta solo verso l'alto, la farina resiste, il burro resta isolato sui bordi della ciotola, lo zucchero giace sul fondo, guardo l'impasto frantumato, i pezzi singoli che lo compongono e puntualmente penso:"stavolta non mi riesce".
Lo penso ogni volta, ogni santissima, singola volta.
Penso:"stavolta non ci riesco davvero, è diverso dalla scorsa volta, non ce la farò", però continuo ad impastare ed improvvisamente tutto diventa un'unica palla, una palla liscia, odorosa, omogenea.
Ogni volta poi sforno la crostata di ciliegie calda, e la marmellata fa le bolle.
Commenti
La tua metafora era matura, e Anonimous l'ha colta.
Io ho seguito una scia di bolle e ho visto una crostata che le faceva. L'ho presa, l'ho messa in un forno freddo, l'ho tirata fuori mezz'ora prima.
Poi ho rimesso la marmellata nel vasetto finchè il tappo non ha aspirato aria.
Ho staccato la pasta dalla teglia e ne ho fatto una palla, poi con infinita pazienza e gioco di polso ho separato le uova dalla farina dallo zucchero e dal burro. Ho rimesso tutto in frigo e dispensa.
Poi ho preso un sacchetto, ho riportato tutto al supermercato e mi hanno tolto i punti fragola e ridato i soldi.
Ho rimesso i soldi nel bancomat ed il mio conto è aumentato.
Fiero di me, sono tornato a casa in retromarcia, in bagno ho rimesso il dentifricio nel tubetto, e mi sono coricato, affamato e con l'alito cattivo.