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Visualizzazione dei post da agosto, 2023

Blu

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  Il grande blu che mi riempiva gli occhi si è insozzato, lo cerco ancora ma dentro ai miei ricordi. Ho avuto tanta paura ed insieme momenti di gioia comunque. Poi l'abbandono all'anestesia, così come mi capita raramente:d'arrendermi, penso "che sia", penso "sta accadendo, non posso più scalciare e cercare un'altra via, respira, lascia, molla la presa, offri il corpo, non puoi più difenderti, ti difenderanno mani ed occhi sconosciuti, persone per le quali non sei nulla, niente affetto, nè tenerezza, ci penseranno loro a te mentre dormi non di sonno". L'abbandono in sala operatoria quella mattina tardi, prendete, non mi avete mai vista, ho un grumo di vita ed una macchina parcheggiata qui sotto, un terzo figlio non accolto e sognato ancora, prendete ho un lavoro, una tovaglia a fiori chiari, dei natali bellissimi, intrecciati nei ricordi, ho un cumulo di amore buttato, un altro sprecato, un altro ancora sputato via. Prendete, asportate e lavate vi

La sindrome dei pochi

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  Ho ritrovato nelle bozze di questo mio blog, il seguente post scritto e terminato esattamente tre anni  fa, mi ha sconvolta la sua totale attualità, tanto da non dover aggiungere o modificare neanche una parola.   Esiste una sindrome piuttosto diffusa che colpisce donne e uomini, talvolta con forme diverse. Alcuni uomini hanno bisogno di essere considerati grandi, di essere rispettati per quello che rappresentano e non per quello che sono. Alcuni, non pochi ma soprattutto pochi d'animo, hanno necessità di ottenere stolida obbedienza, di respirare la gratitudine di persone che sono loro grate per motivi economici e non certo umani, di vivere nell'accetazione comune di chi reputa il loro operato una gentile concessione invece di uno scambio vicendevole e maturo fra adulti. Questi omuncoli da quattro soldi non sanno parlare in maniera leale, sottointendono sempre un ricatto, un rinfaccio, non ascoltano davvero, usano frasi gettate lì senza un senso reale od aderente