Ti ho sentita
E' successo oggi, come sempre d'improvviso, quando non me l'aspettavo.
Ho visto quella tua luce che sottolineava ogni profilo, che segnava ogni piccola curva, illuminava venature e svelava trasparenze.
Ho annusato strisce di aria che sapevano di te in maniera inconfondibile.
Eri dentro ai suoni appena percettibili, un andare e venire frullante di ali e cinguetii, un rimestio sommesso, un sottile brulicare.
Eri sopra ai miei passi veloci, eri onde nere vorticose sincrone e perfette, disegni sempre diversi fatti di puntini scuri e palpitanti, coreografie da incantarsi e rimanere con la testa rovesciata indietro per osservarle.
Eri dentro ad una striscia rossa di sole che ha indugiato più a lungo sopra ai palazzi, sulle teste dei bambini all'uscita di scuola, accendendo nuvole dense.
Eri nascosta nel giaccone che ho lasciato sul sedile della macchina perché il giorno era tiepido come una carezza e me la voleva prendere tutta questa carezza che tornava da me dopo mesi d'attesa.
Eri dentro ad un languore inaspettato, come una dolce nostalgia accordata dentro al mio cuore che si è stupefatto come ogni volta.
Eri mascherata da piccoli pallini gialli e piumosi, che stavano a colorato ornamento della strada di casa nostra, già pieni del loro profumo sfacciato e dolciastro.
Oggi, lo so che è presto, che è praticamente impossibile, che non ha senso, ma io ti ho sentita davvero, non provare a negarlo, Primavera.
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Non importa l'ottimismo incosciente dei primi fiori gialli
Non importa l'odore di carnevale già trascorso
Non importa la sensazione lieve dallo stomaco
Non importa il calore degli oggetti lasciati al sole
Sei tu, che quando entri in una stanza, in qualsiasi momento dell'anno, porti la primavera
Avvertenza: se pronunciato in modo plausibile può darsi che qualcuna vi creda.