Tempo
Il tempo non è un tempo, è un rotolare di fatti, una serie infinita di respiri che ignori, il fare, il correre, l’affannarsi, un tempo è quello che ti capita e quello che ti colpisce d’improvviso, il tempo sei tu e la vita che spingi chissà verso quale direzione.
Il tempo è qualcosa di potente che sfugge al tocco, alla consapevolezza.
Tanti anni fa, in questi giorni ho visto dei video di quando ero ragazzina che lo possono provare, era l’età in cui avevo tempo.
Avevo ancora un sacco di tempo per fare, per diventare, per scegliere.
Non lo sapevo a quel tempo di avere ancora tanto tempo, sapevo solo di avere il tempo che avevo davanti, quel tempo lì di fronte ai miei occhi, non pensavo a lui, ero nel tempo in cui avevo tempo e non lo sapevo.
Si può perdere tempo?
E se lo si perde, si può ritrovarlo dopo?
A quel tempo vivevo e basta.
Vivevo ignorando il tempo ed ora vivo e non ho più tempo.
E’ finito il tempo, non c’è più tempo.
Eppure vivo ancora mangiando altro tempo, continuando ad ignorare i miei respiri, sapendo però di non avere più tempo.
Quel tempo che avevo è finito e non mi sono davvero accorta dell’occasione di averne avuto tanto da poter decidere il meglio, il bello, la rincorsa di un sogno vero, il sogno mio.
O forse pensavo di averne troppo di tempo, pensavo che ne avrei avuto chissà quanto e che quella condizione di tempo possibile sarebbe stata lunghissima.
E’ durata un soffio invece, mi resta tra le mani il sibilo del soffio, la sensazione di un treno che ti sbuffa in faccia lasciandoti a terra, il piccolo respiro del vento che ti struscia addosso e se ne và a scompigliare qualcuno che avrà più tempo di me per accorgersi che ha tanto tempo.
Qualcuno meno distratto, qualcuno meno solo, qualcuno meno confuso di me, quando ero ragazzina.
Qualcuno senza quei maglioni larghi e sformati, quei capelli disordinati, qualcuno senza quel guizzo negli occhi, senza quella stolta felicità senza recinto, qualcuno meno selvaggio da non lasciarsi condurre in un luogo più sicuro.
Qualcuno meno bello di me che ero bella e non lo sapevo ed indossavo i maglioni sformati, qualcuno meno solo di me che per paura di restare sola, non si accorgeva di essere sola.
Qualcuno che sapeva occuparsi dei propri capelli, qualcuno che sapeva fermarsi e programmare, senza lanciarsi a petto aperto verso qualsiasi cosa accendesse il suo entusiasmo tanto potente quanto fragile.
Il tempo andrà ad investire qualche altra ragazzina meno persa di me, abbandonando la donna persa che sono diventata oggi.
Il tempo sarà nelle mani di qualcuna con mani più attente ed un cuore più tranquillo, qualcuna con un viso meno pieno di espressioni rispetto al mio.
Avevo un viso pieno di espressioni quando ero ragazzina, ai tempi dei video.
Il tempo sarà giusto per una lei che saprà prendere le sue decisioni con lucidità e forza, qualcuna abituata alla disciplina del corpo e dell’anima, qualcuna che sappia cosa sia il sacrificio e non lo fugga come la peste.
Il tempo sarà il premio per colei che non cercherà sollievo per la propria stanchezza o la soddisfazione del proprio istinto trascinante, qualcuna che saprà aspettare prima di rispondere.
Ho sempre risposto io, ho sempre scalciato, mi sono sempre schierata ed il tempo se ne andava senza la mia apprensione.
Ho sempre lasciato che le emozioni mi inondassero tutta, che la passione mi accendesse senza risparmio e senza risparmio mi sono lasciata carbonizzare, sbriciolare, incenerire.
Ho sempre camminato senza trovare pace, convincendomi di averla trovata ed ammalandomi perché in fondo sapevo di non averla mai davvero raggiunta.
Ho sempre dormito con il tumulto nelle viscere ed il battito accelerato, annaspando, sperando, tentando ed abbandonando.
Non ricordo più le strade, né le facce, né le vite che ho vissuto vivendo questa vita.
Ora so’ solo che ho perso molto tempo e che non ha senso rincorrerlo, che tanto il tempo non si ritrova, che non c’è neanche più il tempo per andarlo a cercare.
Ora so’ solo guardare quei vecchi video ed osservarmi com’ero quando avevo tanto tempo: una ragazzina che ride in telecamera fregandosene del tempo che stà perdendo.
Forse mi resta solo il tempo per spiegare ai miei figli che non bisogna perdere tempo.
Commenti
I nostri figli non sanno perdere tempo,fanno cento cose insieme , vogliono tutto, hanno sempre bisogno di qualcosa o qualcuno con cui spendere il loro tempo, senza però gustarsi veramente il tempo che stanno vivendo." sbrigati è tardi stanno per entrare a scuola e io devo andare a lavorare! ... sbrigati ...finisci subito di mangiare che dobbiamo andare a judo...e sbrigati che dopo judo andiamo al cinema... ecc.ecc."
Non sanno annoiarsi, non sanno stare senza che qualcuno gli diriga il gioco...persino le feste di compleanno hanno gli animatori..che palle!
Reimpariamo a perdere tempo, anche noi adulti, tanto peggio di così non può succedere nulla.
un abbraccio.
Loretta
Loretta
Siamo inghiottiti da questa società pur non volendo... un senso di angoscia mi prende solo se ci penso! un bacio
Ciao
Sabrina
p.s. i tuoi figli sono già saggi di natura, talvolta più di te
No a tutto, no a cosa, no perchè?no al tempo, no a me, no al post, no punto e basta.
Sulla saggezza dei bambini non ho mai avuto dubbi e non ne avrò certo ora.
Si, un pò mi struggo, un pò continuo a camminare accorgendomi che il tempo si muove così rapido a prescindere da me, che non riesco a capacitarmene ogni giorno che passa.
Grazie a chi legge, a chi trova spunti, a chi riflette su un mio dubbio, una mia paura, un mio tormento messo lì, su quel foglio color carta paglia, tanto utile per i lupini e le olive, quanto per i miei pensieri.
Scappo, perchè indovinate un pò?...non ho tempo.
e sempre più si assottiglia e aderisce
alle rughe della terra e dei massi.
La memoria è il velo sottile di muschio
che c’è e non c’è. Lo spazio
non ha confini, è irriconoscibile.
Ogni bagliore è luce dell’eterno,
è riflesso divino.
Cesare Viviani (da "Credere all'invisibile")
Buonanotte Vincenzo ex anonimo.
Ora fà male, fà male lasciarlo marcire là sotto, fà male portarlo in superficie guardando negli occhi i miei figli che aspettano con trepidazione e richiesta pressante, che io torni ad essere quella che conoscevano come la loro mamma.
La mia energia azzerata me lo sta impedendo, questo impedimento mi inonda di sensi di copla nauseanti e lo scavo continua maldestro ed infruttuoso.
Buona giornata Vincè.
Loro sono la luce ma non bisogna confondere la luce degli altri che ti inonda con la tua luce interna.quella si è spenta ed ho bisogno di ritrovarla.
Ce la farò?chi vivrà vedrà.
Bacio energetico Vincè.
Ce la farai, ne sono convinto. Ti auguro tanta luce. Bacio energetico anche a te Silvia.