Settembre ed un riassunto


L'acqua calda, le maglie sformate ed accoglienti, i grembiuli stirati il giorno prima della ripresa delle scuole, lasciati sulle stampelle di notte.
La colazione delle vacanze, i chili ripresi perchè finalmente si sta meglio, il foglio con la biopsia negativa, stretto fra le mani sotto al sole rovente, e quel sorriso di gratitudine immensa, la musica di mattina, ma anche quella di sera prima di dormire, le camminate nei boschi e l'odore di terra e funghi dentro al naso.
Il caffè che borbotta, la pennichella del pomeriggio, le riviste in riva al lago, il temporale estivo, la sensazione dell'inverno che torna.
La prima notte con il piumino leggero a coprire le spalle, gli zaini nuovi, i libri sul comodino che ti aspettano ogni giorno fedeli e pieni di storie, una scrivania da scegliere per farci studiare i piccoli, la pausa pranzo con le colleghe, l'abbronzatura che va via a macchie come per fare più piano, gli amaretti caldi, la fila per comprare le salsicce buone, una bottiglia di genziana per papà, svegliarsi senza il trillo della sveglia, passeggiare per il borgo ogni giorno con lo stesso identico entusiasmo.
Un concerto intenso ed un concerto scemo da ballare come i bambini, un trenino bianco e blu, i cavalli, un fermaglio nuovo che i capelli stanno ricrescendo.
Metri di liquirizia purissima,mamma prepara dei pranzi squisiti, guardarli dormire e sfiorarli e baciarli nel buio, seguendo quel respiro tranquillo di bambini che stanno crescendo veloci ma anche piano, il fuoco acceso da noi, la legna raccolta con i bambini, le salsicce arrostite sui bastoni affilati dal suo primo coltello, appena regalatogli.
Parlare con quell'uomo vecchio dalle mani storte che mi regala i suoi fagiolini, il suo sudore, la sua vita dura che non ha mai smesso di essere un gioco, ancora no.
Gli amici e la famiglia che si avvicendano nell'affetto, tante buffe foto, un vento rinfrancante, le figurine all'edicola della piazza, la palla appena comprata, caduta nel tombino profondo.
I primi chicchi d'uva, il vino con gli amici, al piccolo si muove il primo dentino da latte,i capelli da tagliare, forse desidero un bel tappeto caldo per il salone, il servosterzo bloccato in mezzo alle montagne umbre, lui con il cappellino che gli ha schiacciato i capelli scuri e tantissimi, le curve per andare via ed il pianto che sale agli occhi come quando mille anni fa stavi tu dietro in macchina.
Le cicatrici violacee ed indurite che non guardi quasi mai, il conto alla rovescia che invece non hai mai interrotto, sarebbe stato fra poco.
Le prime cene calde, la torta al mosto infornata di domenica, l'agenda con l'elastico, il pranzo d'autunno tutti insieme tra poco.

Ogni giorno, una violentissima sensazione di bello, che è questa vita quando ci si mette.

Commenti

Anonimo ha detto…
graficamente illeggibile
silvia ha detto…
Pardon...va meglio ora?

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