La tua camicia



Ti prenderei piano i lobi delle orecchie ma forse non così piano.
Parlerei a lungo di tutto quello che non sai o che non hai saputo o che non hai mai voluto sapere.
Passerei le mani aperte sul tuo viso lentamente, a prendere tutte e due le parti, in modo da costringerti a chiudere gli occhi.
Quando avrai finalmente gli occhi chiusi, ti carezzerei le palpebre e le bacerei tutte.
Tanti baci lunghi senza fretta, ognuno con un senso: uno per quello che siamo stati, uno per la rabbia, uno per l'amore, uno per il desiderio, uno per la delusione, uno per la distanza, uno per l'appartenenza, uno perchè tanto non cambia niente.
Ti sbottonerei la camicia, e mi posizionerei per prendermi tutto il tuo odore che non ricordo più, lo inalerei nel profondo per riempirmene ancora la gola ed i polmoni.
Quando avrai il collo libero dal tessuto della camicia, potrò soffiarci sopra il mio alito caldo, la mia attesa, la mia voglia di te.
Carezzerei anche tutto il tuo collo come ho fatto con il tuo viso, le tue guance, le tue palpebre, e mi chinerei più vicina per continuare ad aprirti la camicia, a liberare il tuo corpo per prendermi il tuo calore, per assaporare la fine della distanza, per riafferrare il tuo mondo e spalancarlo ancora ai miei occhi.
Vedrei il tuo petto e scorgerei la direzione dei tuoi peli, passerei la mano sui tuoi capezzoli e ne assaggerei l'emozione, mordicchierei i tuoi brividi turgidi e cercherei di mangiarne un pò per saziare la mia fame.
Sfilerei la tua camicia e ti lascerei nudo davanti ai miei occhi ed alle mie mani, mi allontanerei per guardarti, per godermi  ancora un tempo senza te, sapendo che potrò raggiungerti fra poco, fra pochissimo.
Ti vedrei sorridere, scemo che non sei altro, perchè saresti felice di avermi ancora addosso.
Guarderei la tua cintura limitare il tuo ventre, i tuoi fianchi, fisserei il bottone del tuo pantalone e la chiusura lampo, mi farei di nuovo sotto di te, e slaccerei ogni blocco, forzerei ogni resistenza, del tessuto e del cuore.
Da lontano saggerei, immaginandola, la temperatura del tuo corpo, ma una volta che mi sarai nuovamente contro la pelle, scoprirei che mi ero sbagliata, il tuo calore mi stupirebbe ancora una volta e ti condurrei dentro me con tutta la foga e tutto l'amore di cui sono capace.
Con te, di nuovo noi, sarebbe il pensiero di ogni tuo affondo nella mia anima, e ti lascerei passare, e ti spalancherei tutti i miei sensi e ti lascerei prendere come sempre ogni cosa di me.
Arriverei alla fine del nostro spasmo negato, con la voglia pazza di raccontarci ancora, sdraiati uno contro l'altra, di trasformarci di nuovo in quell'opera d'arte che diventavamo, ogni volta che ci sorprendevamo nudi e scompigliati dall'amore.

Amore mio poi, ti aiuterei a riinfilare la tua camicia immaginando la prossima che ti regalerò dentro la mansardina di noi due.




Commenti

DoctorWho ha detto…
Uffa mai che posti qualcosa di un minimamente sensuale...
DoctorWho ha detto…
Dato il contenuto altamente erotico del testo, e il modo del verbo che usi ad inizio di ogni frase, credo che la buoncostume ti darebbe tre mesi con sospensione condizionale della pena. Pena d'amor perduto direbbe il bardo, ma che poi prosegue in pene di amore ritrovato. Sempre di pene si tratta, in fondo. Inteso come sostantivo plurale femminile, manco a dirlo.
Silvia ha detto…
Caro Doctor Who vedo che sei sensibile all'argomento camicie,ne hai una su misura come ogni bravo ometto dovrebbe avere?
Quello è un regalo che desideravo fargli da molto tempo.
Che modo del verbo ho usato ad inizio frase?
Inteso sempre come sostantivo plurale femminile certo, non abbisognerebbe specificarlo.
Uno scambio d'amorosi sensi come diceva il Foscolo, ma uno dei due doveva essere morto affinchè ciò avvenisse...
Buona lettura se vorrai tornare fra queste righe.
Ho la nevralgia del trigemino di nuovo e medito il suicidio, potrebbero essere righe di addio queste, ricordate ai miei cari che non voglio un funerale cattolico, e che purtroppo di organi donabili ne ho pochi, state comunque lontani dalla zona dei nervi cranici e luoghi limitrofi.

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