Sospesa



Il depilatore elettrico è rimasto fermo sul mio comodino.
Il libro che stavo leggendo è incagliato a pagina 63 da una settimana.
Il mio costume è rimasto appeso al termosifone.
Non ho finito di scrivere le relazioni cliniche.
Non sono più andata dal parrucchiere.
Non ho camminato veloce nel parco, nè ho più gonfiato la ruota della biciletta per andarci a lavoro.
Ho messo i calzini sporchi nel water invece che nel cestone della biancheria.
Non dormo un buon sonno da troppe notti.
Sensazioni assurde, inaspettate, un sentire esagerato, esasperato, un battito, un calore, una spinta verso di qua e poi subito dopo verso la parte opposta.
Se potessi vedere dentro una scelta ed indovinarne l'esito, se potessi sbirciare il suo viso,le sue manine, se potessi misurare la mia forza, la mia resistenza, quantificare il mio egoismo, andare infondo alla mia paura, guardare in faccia il mio terrore.
Se potessi vedere le due porte e cosa c'è oltre la loro cornice.
Se solo avessi la possibilità di conoscere chi potrei diventare, assecondare la sorpesa, sentire il coraggio,abbandonarmi all'onda delle cose.
Se solo trovassi pace in questi giorni febbrili, in questi miei movimenti irrequieti,se potessi tornare ad aspettare la primavera come facevo pochi giorni fa.
Se solo avessi ancora voglia di strizzarmi dentro una taglia 42.
Se solo fossi più leggera, più semplice, meno zavorrata.
Se solo fossi capace.
Se solo capissi chiaramente di non essere capace.
Se non mi sentissi così profondamente sola anche se è giusto così.
Se indovinassi la risposta giusta come in un quiz a premi, dritta verso la vittoria.

Se solo potessi fermarmi e darmi la possibilità di sorprendermi inaspettatamente felice.

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